Questo pomeriggio attivisti dei vari comitati sparsi per le Marche, con un organizzazione di sole 24 ore, si sono radunati in Ancona nella centralissima Piazza Roma per denunciare il clamoroso raggiro del referendum che sta per essere presentato in Parlamento nell'articolo 20 del pacchetto di liberalizzazioni del "nuovo"Governo Monti.
Utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.
Noi non ci stiamo.
L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.
I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.
Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.
Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.
Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali
e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.
Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.
Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.
Cliccare qui per sottoscrivere l'appello lanciato dal Forum Nazionale dei Movimenti per l'Acqua
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