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martedì 27 settembre 2011

Senza se e senza Spa! Comunicato contestazione alla staffetta dell'acqua


Giù le mani dal referendum - Giù le mani dall’acqua pubblica - Fuori Federutility dalla gestione dell’acqua.
Questo è quanto siamo andati a ribadire ieri in Piazza Roma ad Ancona durante la contestazione alla staffetta dell’acqua, seguito dell’ingannevole Festival dell’acqua, organizzata da Federutility a cui hanno aderito Multiservizi Spa e il Comune di Ancona.
Prima a Genova, Reggio Emilia, Torino e, ieri, ad Ancona l’obiettivo della contestazione è stato riaffermare che 26 milioni di italiane/i hanno votato si per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua .
Il confronto con i nostri amministratori è iniziato da lungo tempo. Noi chiediamo da mesi un confronto sullo scenario post referendum. Siamo convinti, supportati dalla scelta che ha intrapreso Napoli con il suo Sindaco De Magistris - […] il 23 settembre c.a. la giunta del Comune di Napoli ha deliberato per la trasformazione dell'Arin da SpA in Azienda di diritto pubblico, denominata: "ABC Napoli (ABC sta per Acqua Bene Comune)". Delibera a firma dell'Assessore ai Beni Comuni Alberto Lucarelli e dell'Assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo* - che la strada da seguire è la trasformazione della Multiservizi da Società per Azioni ad Azienda di Diritto Pubblico. Ne siamo convinti perché è quanto ci hanno chiesto tutti gli italiani che si sono recati alle urne e che hanno permesso con la grande partecipazione popolare al voto di dire che possiamo costruire una alternativa nella gestione dei beni comuni, che l’idea che il privato sia la panacea di tutti i mali è stata smentita nei fatti con questa crisi che stiamo vivendo le cui conseguenze saranno disastrose. Dobbiamo cambiare la rotta. Pensiamo ad una gestione pubblica efficiente, che guardi al bene dei cittadini, la cui partecipazione diviene elemento fondante. Crediamo che la battaglia dell’acqua debba dare stimolo ai nostri amministratori nella definizione di una nuova strategia politica che possa contrastare la speculazione dei grandi poteri finanziari.
Definire la partecipazione di ieri in piazza ad Ancona una “sterile” polemica ci sembra un modo assolutamente inadeguato di rispondere alle richieste legittime di migliaia di cittadine/i marchigiani che hanno detto si ai due quesiti referendari (nella regione ha votato il 61.5 % degli aventi diritto. Le Marche si collocano al quarto posto dietro Toscana, Emila Romagna e Trentino. La Provincia di Ancona ha raggiunto il 64.2 %).
Parlare di risparmio ed uso efficiente dell’acqua è fondamentale ma non si può pensare di farlo senza i Comitati che tanto in questi anni lottano per questo essenziale bene comune. Ci siamo fatti sentire in piazza e siamo pronti a qualsiasi forma di confronto. Siamo i “custodi” del risultato referendario e in qualsiasi occasione in cui si parlerà di acqua noi saremo lì pronti, in prima fila.

Comitato AcquaBeneComune-Senigallia
Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua

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